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venerdì 7 giugno 2013

TEMPO DI BILANCI. E DI NUOVE STRADE

ADA Onlus arriva in Camerun - precisamente a Baboné - nel 2009. E’ qui che decidiamo di cominciare l’avventura di ADA, impegnata a realizzare le condizioni per un futuro più sostenibile ed equo  per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
Per una associazione ai primi passi, e che si è mossa con determinazione ed in autonomia operativa, abbiamo ottenuto moltoSiamo fieri dei risultati ottenuti.
Abbiamo potuto avviare il ripristino di terreni incolti, coinvolgendo e rendendo protagoniste un gran numero di donne, relegate per lo più ai margini del sistema. ADA Onlus invece ha voluto che loro fossero le protagoniste della rinascita economica del villaggio. A tal fine e per una gestione sempre più gradualmente autonoma delle coltivazioni sono stati istituiti dei veri e propri GIC – Gruppi di Interesse Comunitario- cooperative locali “al femminile”.
Abbiamo investito nella ricerca di nuove colture per facilitare l’aumento della redditività, e nella formazione per dare alle persone le basi giuste ad autogestirsi. Abbiamo erogato borse di studio e realizzato training sulle tecniche di vendita e sulle tecniche di cultura agricola.
Sempre al femminile, un ciclo di microcredito con minimo investimento di capitale, ha permesso l’avvio di circa 30 micro-imprese individuali, rendendo le donne ancora una volta protagoniste.
Abbiamo creduto nell'importanza del diritto all'accesso all'acqua e realizzato per questo un importante progetto sperimentale per la potabilizzazione, di cui beneficiano ogni giorno 600 studenti del Liceo Tecnico di Baboné.
Dopo 4 anni di presenza e attività anche per ADA è arrivato tempo di bilanci.
Non possiamo e non vogliamo negare che la realtà che abbiamo conosciuto sia complessa da avvicinare e capire e più impegnativa di quanto forse non ci aspettassimo. Accolti con entusiasmo, non nascondiamo che i momenti di difficoltà sono esistiti. Abituati per nostra mentalità a perseguire risultati ottimali in breve tempo, ci siamo confrontati a Baboné con consuetudini ben diverse, con cui si è rivelato difficile trovare compromessi .
 I jours interdits (giorni in cui non si lavora per le più svariate occasioni, oltre alle legittime festività ed ai giorni di mercato) sono ad esempio una tradizione culturale che ha impedito una normale lavorazione della terra e un costante controllo delle colture. Questa incostanza ha inoltre impedito di poter destinare il plus della produzione ai soggetti più bisognosi della comunità, come prevedevano invece gli statuti dei GIC, con un mancato rispetto del principio di solidarietà tra pari. Il nostro obiettivo di medio/lungo periodo era invece quello di investire nell'innovazione dei prodotti agricoli, nella loro commercializzazione e in una mentalità gestionale. Tutto ciò è apparso in contraddizione con una visione tradizionale della terra legata solo al soddisfacimento di breve periodo dell’alimentazione personale. Le due visioni, secondo noi non esclusive, avrebbero potuto coesistere, ma sono state invece vissute dai beneficiari come “alternative” l’una all'altra, a scapito della “nostra”.
In generale, il nostro approccio e la nostra visione, basati sulla centralità dei principi di “ownership” e di autosviluppo dei beneficiari, hanno faticato a trovare terreno fertile. Non siamo riusciti a vincere la costante tendenza alla richiesta di donazioni, a forme di vera e propria elemosina provenienti da più parti. Ma ADA non crede nella “donazione” fine a sé stessa, una forma di beneficenza che porta solo a donare il pesce. ADA crede nella cooperazione tra le parti, nella condivisione di percorsi, nella formazione come base per imparare a pescare da sé.
La nostra sfida di oggi è secondo noi ben rappresentata dal noto aneddoto di “Mamma Orsa”: per rendere autonomi i suoi piccoli ormai cresciuti ma restii a seguire la loro strada, Mamma Orsa sceglie di allontanarli, anche bruscamente, finché da soli non capiscono di essere ormai  maturi per autogestirsi. Così anche ADA sceglie oggi di ridurre la sua presenza operativa a Baboné: gli strumenti per pescare ormai esistono, a loro proseguire la via e impegnarsi per il futuro della loro comunità. Noi resteremo a disposizione  con le nostre competenze e il nostro know-how, per assistenza e consulenza ove necessario.
Stiamo quindi già valutando nuovi percorsiobiettivi e anche territori e siamo certamente disponibili a conoscere e a confrontarci su nuove opportunità di cui ci vorrete parlare. Continueremo a lavorare per garantire l’accesso all'acqua, per lo sviluppo di settori artigianali, come quello della lavorazione del legno, e per lo start up di piccole attività attraverso il microcredito.
Per continuare in questo percorso e aggiungere nuovi tasselli alla nostra storia, la vostra vicinanza e il vostro supporto, in qualsiasi forma ed entità, saranno ancora più necessari.

Continuate a seguirci e sostenerci! 
Anche domani, come oggi, 
aiutateci ad aiutarli!
GRAZIE!