giovedì 17 gennaio 2013

L’AFRICA HA SETE: UN SISTEMA D’IRRIGAZIONE


Grazie alla storia stiamo risolvendo il problema dell’irrigazione a Baboné, paese ricco di acqua in zona collinare, a 1.200 metri, nel Camerun centro-occidentale.
Ricordavo da racconti giovanili che per i Romani l’acqua era una risorsa molto importante e Roma era famosa per la disponibilità di fonti, canali terme e irrigazioni.
Così mi meravigliai che non esisteva nel paese di Baboné nessun sistema per irrigare e fui contestato quando in un periodo di forte calura circa il 10% dei cavoli prodotti furono bruciati con danni elevatissimi: perdemmo 10.000 cavoli.
Un collaboratore, studente d’ingegneria, rifiutava di studiare il sistema d’irrigazione da me proposto perché, com’era noto, l’acqua non risaliva le pendenze. Così recitava. Si rifiutava il raffronto con Roma che raccoglieva l’acqua da più sorgenti quali quella dell’Ario Novis a circa 60 miglia ad est. Cattiva informazione, diceva e sorridendo contestava la mia teoria, l’acqua non risale le pendenze.
Mi sono aggiornato anche su Wikipedia che afferma come l’acqua si muoveva verso Roma grazie alla forza di gravità, l’acquedotto era solo un grande scivolo, dove ogni punto del condotto conteneva acqua che correva leggermente più in basso di quello precedente con una pendenza media del 2%.
Abbiamo così deciso di realizzare un sistema d’irrigazione, prendendo l’acqua in collina, nella zona della cascata di Bakoulou, chiedendo allo chef di seconda classe di intercedere per superare le riserve e i divieti della popolazione perché gli spiriti protettori della cascata non interferissero sul progetto.
Abbiamo preso l’acqua a circa 15 metri sopra il piano stradale e l’abbiamo raccolta in un contenitore da 200 litri, collegata a un tubo di circa 250 metri.
Il mini acquedotto funziona.

È possibile con un pozzetto di derivazione irrigare terreni e terreni, ettari, con l’impiego anche di tubi perdenti con fori ogni 30 centimetri e completare il sistema di sgocciolamento.

Ho trovato vari esempi su Wikipedia e Youtube riguardanti acquedotti romani e la loro costruzione: bell’esempio è il Pont de Gard in Provenza (Francia), patrimonio dell’UNESCO.


Nel convegno del 30 novembre 2011, tenutosi a Milano nel Palazzo Reale, è stata fatta una relazione dell’Unicredit Foundation in cui si ricordava che nel 2030 saremo otto miliardi di persone che dovranno dividere scarse disponibilità alimentari. Potranno avvenire in quel momento storico cose gravissime, quale la rapina di terre africane da parte di altri Paesi a contadini che oggi hanno tre dei due elementi fondamentali per alimentarsi: sole e terra. Il terzo elemento, l’acqua, elemento si procurerà possibilmente per caduta, attuando soluzioni molto simili a quelle generate in passato dagli Assiro-Babilonesi e in seguito dai Romani.

Oggi ADA onlus ha contribuito e risponde a tutto questo:



• Ha contribuito allo sviluppo dell’agricoltura locale, recuperando terreni abbandonati e donandoli alle popolazioni locali (evitando perciò il land grabbing);

• Ha insistito sull’importanza di un agricoltura di qualità (prodotti BIO);

• Ha attivato il Microcredito e provveduto alla nascita di associazioni agricole che operassero e si gestissero in maniera autonoma (GIC) e che fossero principalmente composte da donne;

• Ha investito nell’istruzione;

• Svolge un continuo supporto di consulenza allo sviluppo agricolo e alla vendita dei prodotti sui mercati locali.

Con la realizzazione di questo mini-acquedotto ADA onlus ha portato la cultura in un paese in cui non c’era e ha sperimentato una soluzione per rispondere alla mancanza dell’elemento acqua.


Dott. Ascagno Marconi
Presidente di ADA onlus

mercoledì 16 gennaio 2013

Partecipazione al Premio della Pace 2012




ADA onlus è stata segnalata da due Istituti Superiori di Brescia come candidata al Premio per la Pace 2012, promosso dalla Regione Lombardia, convinti che le iniziative avviate in particolare il microcredito, il sistema di potabilizzazione dell’acqua e i corsi di formazione fossero elementi di sicura valenza tali da rendere evidente a livello regionale la nostra associazione.

Così è stato: ADA onlus è stata elencata fra le onlus che si sono distinte a livello regionale e, con il dott. Predieri Romano, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’associazione, ho partecipato alla cerimonia di consegna del Premio in oggetto.

Ancora una volta quest’evento è la conferma della bontà delle attività di ADA onlus.



Dott. Ascagno Marconi

Presidente di ADA onlus